Arte contemporanea. Artisti si incontrano. Cinque giorni di manifestazione, mostre, performance, proiezioni, eventi musicali e dibattiti: la Biennale Mediterranea 18.
Biennale Mediterranea 18
A Tirana apre i cancelli Mediterranea 18, una manifestazione biennale di arte contemporanea. Diretta da Drinat Zeneli. Giovanissimo – nato 1984 – per la prima volta direttore, con una splendida esperienza alla biennale di Venezia alle spalle, anni di lavoro tra Tirana e Milano, si mette in gioco e si sfida. Venezia rimane presente come esempio e fonte di ispirazione.
“per noi è importante riflettere e proporre una discussione”, ci informa Drinat Zeneli.
Mediterranea 18 esiste dal 1985. Nel 2017, dal 4 al 9 maggio, per la prima volta fa tappa in Albania. Ma chiamiamo le cose col loro nome: Mediterranea 18: young artists from Europe and Mediterranean. Il mezzo è l’arte contemporanea, lo scopo, creare dialogo, comprensione reciproca e una collaborazione profonda come uno scambio culturale. Per superare ogni conflitto e confine. Sono l’arte può generare questo grande disarmo interiore, e la naturalezza dell’espressione, l’uno verso l’altro.
Biennale Mediterranea. Il tema
Il tema centrale è la casa. Vi hanno lavorato, con creatività e ingegno, circa 300 artisti provenienti dall’ Europa, Medio Oriente, Africa. Tra gli artisti italiani che vi hanno partecipato, una nostra vecchia conoscenza: Salvatore Giommarresi, che ha portato in esposizione un lavoro di giornalismo a fumetti sul tema delle città di confine e i sui pericoli affrontati da chi cerca di oltrepassarle.
Menti che si incontrano, ragionano, dialogano, esprimono, individuando quattro punti: storia, conflitto, sogno, fallimento. Quattro elementi per definire il concetto di casa. Ogni giorno a mezzogiorno si parte con ognuna di queste tematiche e si sviluppano.
Emerge la casa, una struttura fondamentale in ogni epoca con tutti i suoi significati. Come si colloca oggi questo concetto, nelle vite e nelle menti, come ridefinire il concetto di “sentirsi a casa”, sempre più evanescente nella contemporaneità, che necessita di nuove forme. L’arte contemporanea si assume il ruolo di restituire con nuovi linguaggi queste forme, proponendo però spunti ed elementi nuovi. In questa chiave si è proposto di far fluire l’evento Drinat Zeneli.
Provocare, esporre, ma anche intrecciare una relazione semantica con l’osservatore, con l ‘altro, con l’altro artista. La cultura, il mondo, non sono mai elementi statici: noi siamo in continuo mutamento, l’arte è teatro di questi moti globali. E’ necessario, attraverso l’arte, rendere visibili e mettere in discussione confini che continuano ad esistere- economici, politici, storici –che mettono in discussione con il loro impatto il “sentirsi a casa” di ognuno. Dare uno sguardo alla società nei suoi fallimenti, emergenze, dove inizia e finisce l’idea di dimora comune, senza volersi sostituire ad un reportage ma parlando con gli occhi dell’arte.
L’emergenza sociale, il disagio, a Tirana come altrove, si può gridare, pacificamente, attraverso l’arte. E’ un flusso di energia, un invito a non arrendersi mai. A sensibilizzare pubblico e finanziamenti, partendo dalla città.
“ Questa biennale prima di tutto è dei suoi cittadini”, avverte il direttore.
Viene così tracciato un interessantissimo itinerario culturale internazionale, iniziato ad aprile con Documenta 14 Atene, a Mediterranea 18 Tirana, che terminerà con la 57ma Biennale di Venezia nel 2017.
Mediterranea 18 rimarrà aperta al pubblico fino al 28 maggio 2017.
Un viaggio con l’arte nelle nostre vite che ci riguarda, su cui gettare uno sguardo consapevole.